Architettura e città (Italian Edition) by Castelli Raffaele

Architettura e città (Italian Edition) by Castelli Raffaele

autore:Castelli, Raffaele [Castelli, Raffaele]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-05-24T16:00:00+00:00


Figura 23: schizzo attribuito al Bramante per l’ingresso a piazza San Pietro.

3.3 Tessuto urbano

Con la trattazione delle operazioni corrette da attuarsi su questo carattere urbano, si chiariranno ancora meglio i risultati che deve cercare di ottenere lo sventramento. In primo luogo bisogna ricordare l’immagine del tessuto urbano preesistente. Non è giusto cercare di sconvolgerlo o di distruggerlo con i nuovi interventi. Questi, se necessari, devono essere pensati con riferimento a una nuova organizzazione di spazi ai quali il tessuto esistente si connette con precise funzioni di raccordo. Se il principio base della teoria del restauro è “salvare il salvabile ” è opportuno che sia sempre, comunque, leggibile nella pianta della città la vecchio trama, seppure i nuovi tagli si sovrappongano alla figura complessiva.

Non sempre, però, è necessario sventrare interi quartieri. Quando non si giunge a questi estremi rimedi, per estremi mali, vi è sempre un sistema meno drastico per la tutela del centro antico della città. Se le automobili creano enormi difficoltà alla viabilità interna, e non concedono al cittadino di vivere con completezza in un tessuto urbano consolidato e con determinate qualità storiche e culturali, se nuovi eventi e nuove esigenze richiedono nuove funzionalità, vi è anche la possibilità di modificare semplicemente le nuove funzioni primarie alle quali la vecchia città non è capace più di assolvere. E senza operare nel tessuto edilizio. Sono nate così le isole pedonali dei nostri centri antichi e, dalla fase sperimentale, sono ormai entrate nella norma, mentre si è cercato, con tangenziali o sottovie, di risolvere altrimenti il problema del traffico automobilistico. Anche l’istituzione delle isole pedonali è stata, quindi, un restauro. Esso ha salvato, senza interventi diretti sugli elementi edilizi, l’intreccio di spazi e fabbricati dal degrado funzionale cui era sottoposto giornalmente. Il centro antico era nato per un tipo di traffico ben diverso da quello veicolare moderno, non poteva, perciò, assolutamente sopportare delle funzioni così differenti senza conseguenze per la sua stessa identità.

Sarebbe errato adattare alle nuove esigenze un vecchio tessuto urbano quando esiste, invece, la possibilità di esaminare quelle esigenze. Solo dopo averle soppesate, si può valutare se non sia più opportuno tutelare la struttura della città, così come ci è stata tramandata dalla storia, oppure sventrare: in questo caso, successivamente, saremmo ancora pronti a cambiare di nuovo perché pure nuovi saranno i bisogni nella società. È sempre opportuno bilanciare, in termini di esigenze e di valori, gli elementi a disposizione quando si deve intervenire nella città.

Il restauro tutela la vita. Lo stesso intervento, per esempio lo sventramento, non può dirsi sempre giusto o sempre sbagliato, allo stesso modo che aprire il ventre di una persona è un’operazione raccapricciante, se attuata da un assassino con lo scopo di uccidere e trucidare, mentre è lecita, giusta e razionale, se intesa a curare chirurgicamente un paziente.

Il tessuto medievale di Siena non ammette interventi che ne possano compromettere la delicatezza o che possano in qualche modo turbarne l’ambiente. Esso, seppure non moderno, può essere capito dal cittadino di oggi usando un codice di lettura appartenente al mondo del Medioevo e vivendo nella città nel modo che essa consente.



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